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Parco Fluviale del Nera

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Il Parco Fluviale del Nera si trova in Valnerina, uno dei territori più suggestivi e meno conosciuti dell’Umbria che deve il suo nome al fiume che scorre all’interno delle sue valli e delle sue profonde gole: il Nera. Il fiume nasce nel cuore dell’Appennino Umbro-marchigiano e si getta 116 chilometri dopo nel Tevere, con una furia e una potenza non comuni. Non a caso è considerato il settimo fiume italiano per portata media. Proprio questa particolare irruenza gli ha permesso nei millenni di modellare e scolpire un paesaggio così caratteristico che, nonostante conti un’elevata presenza umana, sembra in certi tratti selvaggio e disabitato. I profili della Valnerina sono aspri e frastagliati e le profonde valli che qua e là scoprono la loro provenienza calcarea ombreggiate per gran parte della giornata, anche d’estate. Uno scenario completamente diverso dal resto delle dolci e solari rotondità collinari umbre, per le quali la regione è convenzionalmente più nota. La Valnerina si sviluppa in lunghezza e attraversa tutta l’Umbria sud-orientale, estendendosi dal comune di Preci fino a toccare i territori di Terni a sud, Norcia e Cascia a est.

Il Parco fluviale del Nera è inserito all’interno della valle e comprende il tratto medio-inferiore del Fiume, quello che dal paese di Ferentillo arriva a Terni, nel punto di confluenza con il Velino. Quest’ultimo si “getta” letteralmente nel Nera, e lo fa cadendo per 165 metri e formando uno dei più suggestivi fenomeni idrologici italiani, la Cascata delle Marmore. Lungo l’estensione che segue il percorso del Fiume il Parco tocca i comuni di Arrone e Montefranco, mentre a est si estende e si allontana dal fiume, comprendendo anche il minuscolo comune di Polino, di appena 230 abitanti, e il Lago di Piediluco, secondo lago regionale per estensione e di grande impatto paesaggistico.

Un paesaggio così affascinante e particolare, che a prima vista potrebbe considerarsi poco abitato, è in realtà frequentato dall’uomo fin dall’antichità. In Valnerina c’era tutto quello che serviva: acqua, legname e posizioni elevate da dove dominare le valli. Rocche, castelli, monasteri e torri di guardia sono sparsi per tutto il territorio e offrono un esempio della ricchezza economica di cui questa terra godeva, che faceva da contraltare all’isolamento dato dalla posizione geografica. Nonostante fosse un luogo di passaggio, la Valnerina per la sua stessa conformazione è da sempre stata difficile da raggiungere dal commercio e dalla modernità. Questo è il motivo per cui le tradizioni culturali sono state tramandate e conservate in maniera molto più forte rispetto ad altre zone. Il Parco Fluviale del Nera ospita ad esempio il CeSCaV, Centro Studi delle Campane in Valnerina, con sede ad Arrone, incaricato di studiare e valorizzare una delle tradizioni più importanti della zona, quella dei Campanari. Il metodo “umbro”, di grande impatto visivo oltre che uditivo, si svolge in cima al campanile, all’interno della cella campanaria, dove vengono eseguite melodie e manovrate le campane direttamente a mano. Vagando inoltre per i piccoli paesi del Parco nelle giornate primaverili ed estive potrete avere ancora l’occasione di sentire il suono allegro e spensierato di organetto, tamburello e triangolo che si combinano nel Saltarello, canzone popolare un tempo regina delle festività umbre e marchigiane, oggi ridotto a minuscola resistenza folklorica diffusa in pochissimi territori.

Oltre alla storia e alla cultura il Parco offre una natura tutta da vivere ed esplorare. Sono tantissimi i sentieri e gli itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta adatti a ogni necessità. Gli itinerari turistici sono più agevoli, corti e adatti a tutti: dalla veloce salita che in appena 45 minuti permette di conquistare il Monte di Arrone e godere della sua splendida vista partendo dal paese sottostante, al percorso che in due ore e mezzo porta da Ferentillo all’incantevole borgo di Nicciano, ai suggestivi sentieri di risalita che si snodano all’interno del parco della Cascata delle Marmore. Per gli escursionisti più allenati e in cerca di avventure non mancano percorsi avvincenti da affrontare: alcuni esempi sono l’Anello del Monte Pennarossa, 7 chilometri per quattro ore circa di cammino, o il percorso che da Polino conduce a Colle Bertone, che in 7,4 chilometri sviluppa 430 metri di dislivello, sia in salita che in discesa. Il Parco è una tappa irrinunciabile per gli appassionati della bicicletta perché inserito da qualche anno nella “Greenway del Nera”, un grande anello cicloturistico di 180 km circa che percorre in lungo e il largo la Valnerina, da Preci ai Prati di Stroncone. Un’imperdibile esperienza per chi ama la natura e le due ruote. Poi, naturalmente, gli sport che vedono il Nera come protagonista. Canoa, torrentismo, rafting e Hydrospeed, oltre a un parco avventura e a un tratto del fiume adibito alla pesca “no-kill”, sono solo alcune delle attività da svolgere all’interno del “Parco delle Acque”. Non tornerete a casa senza portare con voi un po’ di nostalgia per questa terra che, nonostante il suo aspetto severo e temibile, accoglie e protegge l’uomo da secoli.

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