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Basilica di Sant’Ubaldo

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In cima al Monte Igino, in posizione dominante rispetto al resto della città che si distende ai piedi del monte stesso, sorge la Basilica di Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio.

La struttura originaria doveva risalire al XIII secolo. Si trattava di una chiesetta preesistente dove furono portate le spoglie del Santo in epoca Medievale. La struttura attuale tuttavia è il frutto di interventi successivi realizzatisi tra il XVI e il XX secolo.

I lavori per realizzazione della Basilica di Sant’Ubaldo iniziarono nel 1513 e si conclusero pochi anni dopo, nel 1527, con la costruzione anche del chiostro e del convento annessi. Quella che un tempo doveva essere una basilica ricca di stucchi ornamentali di stile rinascimentale e barocco, è stata oggetto di importanti riforme in epoca moderna, nei primi anni del Novecento, volute da padre Emidio Selvaggio, Padre Custode della Basilica stessa. A questi lavori si deve l’aspetto attuale del complesso religioso, così come è possibile ammirarlo.

Si tratta di una struttura imponente nelle forme ma molto sobria negli aspetti decorativi. Il portale d’ingresso immette all’interno del bellissimo chiostro, realizzato in laterizi con arcate a tutto sesto le cui lunette erano decorate da affreschi del XV secolo, attribuiti a Pier Angelo Basili, oggi purtroppo poco visibili. La basilica presenta una facciata semplice ma con cinque portali d’accesso che corrispondono alle altrettante navate interne in cui la chiesa si suddivide.

Lo sguardo di devoti e turisti, appena entrati nell’edificio è rapito dall’altare centrale che ospita la monumentale teca neogotica che racchiude le spoglie, ancora perfettamente conservate, del Santo, morto nel 1160. Un basamento finemente decorato con immagini di santi legati alla storia della città, sorregge l’urna, mentre alle spalle dell’altare campeggiano le bellissime vetrate realizzate dal Mossmeyer con scene di vita di Sant’Ubaldo.

All’interno della Basilica sono conservate diverse opere d’arte degne di nota: il Battesimo di Cristo realizzato da Felice Damiani; la Madonna col Bambino tra i Santi Ubaldo e Giovanni Battista realizzato da Salvi Savini nel 1610 e la Sant’Orsola dell’Allegrini, solo per citarne alcune.

A lato dell’altare maggiore è ancora esposta l’urna originaria che per secoli ha conservato le spoglie del santo, mentre ancora all’interno dell’edificio sono custoditi i famosissimi Ceri di Gubbio. I ceri di incredibili dimensioni, ogni 15 Maggio, in occasione della Corsa dei Ceri, particolarmente sentita dalla popolazione locale, vengono portati in giro per la città e poi fino alla sommità del Monte Igino per tornare, infine, di nuovo all’interno della Basilica del Patrono.

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