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Piegaro

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Scopri Piegaro, il borgo dei vetrai

Scopri Piegaro e la sua antica arte vetraia.

Se state pianificando un viaggio o intraprendendo un’avventura alla scoperta dell’Umbria, non potete perdervi il suggestivo borgo di Piegaro. Si trova in provincia di Perugia e sorge in una zona prevalentemente collinare che delimita il corso del fiume Nestore. Si tratta di un comune di poco più di 3500 abitanti che ha saputo godere nei secoli di una posizione geografica favorevole.

I primi insediamenti umani in questa zona risalgono al periodo preistorico. Le sue ricche colline accolsero villaggi e furono una sicura dimora per gli autoctoni. Fino all’avvento delle popolazioni Etrusche, che si stanziarono definitivamente nel territorio nel IX sec. a.C. e imposero la loro egemonia. Piegaro venne poi conquistata dai Romani, che nel 290 a.C. istituirono un vero e proprio nucleo fortificato. Il periodo di splendore vissuto sotto il periodo di dominazione romana si concluse però con l’arrivo dei Vandali e dei Longobardi. Saccheggiarono la città e alterarono completamente tutti i suoi equilibri sociali, politici ed economici, imponendo un regime di schiavitù. Seguì un tirannico, oligarchico feudalesimo fino al XII secolo e l’appartenenza al Ducato di Chiusi fino al 1601. Ma dopo numerose lotte, Piegaro divenne un libero comune ottenendo così la libertà dalla schiavitù e recuperando la sua preziosa autonomia.

Tra le attività più radicate nella cultura piegarese e che hanno contribuito fortemente allo sviluppo economico del borgo, è doveroso ricordare l’arte vetraia. Antichi documenti testimoniano come questa rinomata attività si sia sviluppata a Piegaro già nel 1250 e che la Vetreria abbia vissuto il suo periodo più splendente nel XVII secolo.

La sapiente abilità dei vetrai insieme all’ampia reperibilità di legno da utilizzare come materiale combustibile, hanno fatto sì che la lavorazione del vetro continuasse nel corso dei secoli. Fino ai giorni nostri. I piegaresi si specializzarono nella produzione di lastre di vetro. Per finestre, di tessere da mosaico, di bicchieri, fiaschi e cristalli. L’architetto del Duomo di Orvieto selezionò personalmente i materiali migliori per la realizzazione della sua grande opera. E scelse le tessere di mosaico prodotte dai vetrai di Piegaro. Per la loro elevata qualità , questi elementi, furono impiegati per la decorazione di altre bellissime cattedrali.  La vetreria di Piegaro ha ottenuto nel tempo anche dei riconoscimenti, come la medaglia d’argento al merito. All’Esposizione Industriale Italiana, che si è tenuta a Firenze nel 1861.

L’arte vetraia vive ancora oggi in queste terre grazie alla Vetreria Cooperativa Piegarese. Fondata nel 1960, ha costruito una nuova fabbrica che attualmente è tra le più importanti nel settore a livello italiano ed europeo. E che è riuscita a portare avanti la lunga e preziosa tradizione di Piegaro.

Ma la produzione di vetro non è l’unica attività che caratterizza la tradizione e la cultura di questo borgo. Fa parte infatti della Strada del Vino Colli del Trasimeno e della Strada dell’Olio Extravergine di Oliva DOP, per la raffinatezza e la qualità dei suoi prodotti enogastronomici locali. Frutto di terre produttive, lavorate con passione. Che regalano gusti unici e genuini anche ai palati più difficili.

Tra gli eventi a cadenza annuale che ormai costituiscono degli appuntamenti fissi per gli abitanti di Piegaro e per i suoi visitatori, vi è la Sagra della Castagna e dei prodotti tipici. Di cui si sono ormai svolte trentuno edizioni. L’evento, che si tiene nella prima metà di ottobre e dura circa dieci giorni, è di una certa rilevanza ed molto atteso. Addolcisce il palato e i cuori degli amanti dell’autunno e dei più golosi!

La castagna è infatti protagonista indiscussa di degustazioni con pietanze prelibate e appetitose. Dai primi piatti sino ai dolci. Tutto sapientemente preparato secondo la radicata tradizione culinaria umbra. Le castagne, i gustosi frutti dell’autunno sono elegantemente esaltati, e i visitatori possono prendere parte a interessanti esposizioni gastronomiche. In cui poter sorseggiare del buon vino locale in ottima compagnia e rilassarsi con del buon intrattenimento. Le serate saranno infatti quotidianamente allietate da musicisti e dalle esibizioni di vari artisti. E non mancano i momenti di svago per i più giovani!

Un altro importante evento che viene organizzato a Piegaro è il Festival del Vetro. Che mira ad esaltare la millenaria, rinomata e sapiente tradizione vetraia del borgo. Il Festival si svolge solitamente presso il Museo del Vetro alla fine di maggio. Prevede 3 o 4 giornate incentrate sull’importanza e sui vari usi del vetro. Saranno proposti seminari, laboratori, corsi per adulti e bambini. In cui le varie tecniche di lavorazione del vetro saranno messe in pratica e spiegate da sapienti maestri a livello nazionale e internazionale. I partecipanti potranno far emergere la loro creatività e sarà interessante vedere l’evoluzione della vita del vetro e le infinite forme che esso può assumere. L’evento prevede anche approfondimenti storici, artistici, teatrali e letterari, nonché diversi concerti musicali per allietare i partecipanti.

Tra i piatti tipici di Piegaro, la cui origine pare risalire al periodo romano, scopri la deliziosa torta al testo. Una schiacciata composta da farina, acqua, olio di oliva, e sale. Prende il suo nome dal testo, la pietra rovente su cui viene fatto cuocere questo antichissimo tipo di pane. La torta al testo può essere gustata al naturale o farcita con salumi e verdure.

Cosa vedere a Piegaro? Scoprilo con noi.

Il borgo di Piegaro vi riserverà tanti suggestivi scorci da ammirare e contemplare per la loro bellezza. Luoghi che vi riporteranno indietro nel tempo fino alle origini del borgo.

Vi impressionerà l’imponenza del Castello di Cibottola. Che svetta in cima ad un’altura e domina la valle del fiume Nestore. La sua torre eptagonale, che attualmente è divenuta una torre civica, è uno dei luoghi più simbolici e rappresentativi di Piegaro. Insieme alla poderosa campana in essa collocata. Sarà suggestivo pensare che tra le mura del castello hanno un tempo passeggiato icone religiose come San Francesco d’AssisiSant’Antonio da Padova. Potenti militari, tra cui Braccio Fortebracci da Montone. Rimarrete impressionati nel vedere i resti della cinta muraria e il lungo cunicolo sotterraneo che attraversava la città. E che probabilmente venne utilizzato come via di fuga nel lontano passato.

Ma la posizione prominente del Castello vi regalerà anche uno scenario incantevole e suggestivo. Potrete infatti ammirare dall’alto tutta la vallata con i suoi magnifici colori. Ne rimanerne affascinati.

Sempre all’interno del complesso potrete visitare la Chiesa di San Fortunato, che custodisce nell’altare maggiore una meravigliosa tavola della Madonna con il Bambino, incorniciata da 15 formelle affrescate che raffigurano i 15 Misteri del Rosario. E il Pozzo Medievale, risalente al XIII secolo, che venne interamente scavato a mano. Per secoli fu preziosissimo per la popolazione dal momento che rappresentava l’unica fonte idrica del borgo.

Un altro antico luogo di culto che sorge nella parte alta del borgo è la Chiesa di San Silvestro Papa. Al suo interno potrete ammirare numerose opere del XVI secolo. Tra cui un omaggio a Papa Silvestro situato nell’abside. “L’imperatore Costantino in ginocchio davanti a Papa Silvestro” e un “Cristo ligneo” da sempre oggetto di venerazione. Tra i luoghi sacri meritano di essere visitati anche la Chiesa della Madonna della Crocetta. Fu sede della Confraternita della Crocetta e fu ampiamente venerata e abbellita nel corso dei secoli. Proprio dai mastri vetrai, per le grazie ricevute dalla Madonna durante gli insidiosi processi di lavorazione del vetro.

Accanto alla Chiesa della Madonna della Crocetta, proseguendo per la scalinata sarà possibile giungere fino alla Fonte medievale risalente ad un periodo tra il XII e il XIII secolo. Lì potrete immaginare i gruppi di donne che un tempo vi si recavano per lavare i panni di tutta la famiglia. O gli animali sostare e abbeverarsi dopo lunghe giornate trascorse al pascolo per le verdi colline piegaresi.

Il cuore del centro storico di Piegaro vi affascinerà anche con una delle strutture più eleganti e significative di tutto borgo, il Palazzo Misciattelli-Pallavicini. Un tempo fu sede del municipio e attualmente è divenuta una pregevole residenza d’epoca. La sua costruzione è databile al periodo settecentesco. Fu, come è facile intuire, di proprietà della famiglia Pallavicini. Che vantava tra i suoi possedimenti anche le rinomate Vetrerie piegaresi.

Al di fuori del centro storico, in un punto non distante dal Castello di Cibottola sulle meravigliose, verdi colline di Piegaro sorgono le rovine di un antico sito molto suggestivo e affascinante. Il Convento Francescano di San Bartolomeo. In questo luogo circondato dalla natura e dall’aspetto tipicamente francescano trascorsero del tempo i devoti San Francesco e Sant’Antonio da Padova. Con loro altri grandi uomini di fede appartenenti a differenti ordini religiosi. Qui sarà emozionante osservare i resti del convento e ritrovare oggi la solenne spiritualità del passato.

Poco distante da Piegaro, all’interno del Castello di Cibottola si trova la chiesa parrocchiale eretta in onore di San Fortunato.

Accanto alla chiesa, intorno al 1300, è stato edificato l’Ospedale di Cibottola, detto di San Fortunato per la sua vicinanza all’omonima chiesa.

La chiesa, di piccole dimensioni, si presenta esternamente molto semplice, ma di bell’aspetto, con un portale, una bifora e un rosone. Le prime testimonianze scritte che ne attestano la presenza risalgono al 1434, quando venne registrata al catasto, ma la sua edificazione è presumibilmente antecedente all’anno mille.

Internamente la chiesa si presenta a navata unica, una volta a botte e delle vele laterali sormontano il presbiterio, mentre tre archi a sesto acuto sorreggono il tetto; quest’ultimo è realizzato con la tecnica delle travi a vista. Nell’altare maggiore, dedicato alla Beata Vergine delle Grazie, si può ammirare la tavola della Madonna con il Bambino, realizzata nel 1944 dal pittore ligure Giovanni Tronfi; a fare da sfondo alla Madonna, un paesaggio tipicamente umbro mostra in lontananza sul lato sinistro il Castello di Cibottola e sulla destra il Convento francescano di San Bartolomeo.

Questa tela è impreziosita da 15 formelle quadrate che le fanno da cornice, che presentano degli affreschi raffiguranti i 15 Misteri del Rosario. Le campate sono affrescate con immagini di alcuni Santi e la chiesa era adornata anche da diverse tele, aventi ugualmente come soggetti protagonisti alcuni Santi e la Madonna. È presente anche un’antica acquasantiera in travertino, e il fonte battesimale realizzato in pietra arenaria.

La Chiesa di San Fortunato a Piegaro è stata sottoposta a diverse ristrutturazioni nei secoli, in ultimo quella effettuata nel 1946, ma la sua struttura non ha subito delle modifiche consistenti.

Attualmente le tele non sono più presenti all’interno della chiesa e questa viene aperta solo in occasione dell’Ascensione o in particolari occasioni concordate con il sacerdote di Pietrafitta.

Tra i luoghi sacri più antichi del borgo di Piegaro, vi è la Chiesa di San Silvestro Papa, edificio presumibilmente risalente al periodo antecedente l’anno Mille, ma di cui non si conosce l’esatta data di costruzione. Si tratta di una chiesa costruita in uno dei punti più alti del colle, che ha subito numerosi interventi di ristrutturazione, i quali però non hanno alterato in maniera eccessiva il suo aspetto originario.

La chiesa infatti presenta tuttora il suo impianto originario, costituito da una pianta rettangolare a croce latina con una navata unica e un’abside semicircolare. La originaria copertura a capriate è stata invece sostituita da una volta, gli altari furono ridotti da 7 a 5, ma la struttura interna si è arricchita di 14 colonne con capitelli corinzi, che le hanno conferito uno stile neoclassico verso la metà dell’Ottocento.

Le prime testimonianze scritte su cui risulta evidente la presenza della parrocchia sono databili al 1275.

Attualmente la chiesa custodisce alcune significative opere del XVI secolo, come la “Vergine con il Bambino tra San Sebastiano e San Rocco“, la “Vergine con il Bambino, San Francesco, San Sebastiano e Santa Margherita da Cortona“, e “S. Tommaso tra S. Pietro, S. Paolo, S. Cecili” insieme a un altro santo che gli esperti non sono stati in gradi di identificare. Nell’abside è possibile ammirare un’immagine raffigurante “l’imperatore Costantino in ginocchio davanti a Papa Silvestro”, mentre nel resto della parrocchia sono visibili altre raffigurazioni degli evangelisti S. Marco, S. Matteo, S. Giovanni e S. Luca, immagini del Beato Paolo, di “Sant’Antonio da Padova e Sant’Antonio abate” e della “Madonna del Buon Consiglio”. È presente anche un “Cristo ligneo”, che è stato nei secoli ampiamente venerato dalla popolazione.

Sulla strada che porta al borgo di Piegaro, sorge la piccola ma graziosa Chiesa della Madonna della Crocetta.

Esternamente la chiesa mostra un aspetto semplice, con un unico portale di accesso, un rosone che si presenta nella parte centrale della facciata e un campanile a vela.

La costruzione dell’edificio risale circa alla seconda metà del XV secolo e questa divenne la sede della Confraternita della Crocetta.

È possibile ritrovare lo stemma della Confraternita all’interno della chiesa, come decorazione. Questo stemma è rappresentato da una piccola croce greca, simbolo che è possibile osservare anche nel quadro che abbellisce l’altare della Chiesa; la “Madonna con il Bambino” ritratta, presenta infatti la piccola croce greca esattamente sul collo della Vergine, punto assolutamente ben visibile per far notare lo stemma ai fedeli e a qualsiasi altro osservatore.

Internamente la chiesa presenta una navata che termina con un’abside; una volta a botte lunettata

in tre campate con delle vele laterali sovrasta la navata e una sacrestia è posizionata sulla sinistra. Sono presenti anche due piccoli altari all’interno di due nicchie nella campata centrale.

Al suo interno la chiesa custodisce dei bellissimi affreschi realizzati tra il XVI e il XVII secolo raffiguranti l’Assunzione della Vergine.

Nel 1851 e agli inizi del 2000, la chiesa ha subito dei lavori di ristrutturazione che non hanno modificato sostanzialmente il suo splendore originario.

La chiesa, seppur di piccole dimensioni, è sempre stata valorizzata e abbellita dagli abitanti di Piegaro sin dal periodo della sua edificazione, quando i vetrai cominciarono a raccogliere delle somme di denaro per ringraziare delle grazie ricevute dalla Madonna e per essere stati protetti dalle insidie e dai pericoli durante la lavorazione del vetro.

Nel cuore dell’Umbria, a dominare in maniera indiscussa la valle del fiume Nestore, vi è lo storico Castello di Cibottola.

La fortezza è situata a un’altezza di 471 metri nell’omonimo borgo, frazione del comune di Piegaro e la sua posizione prominente regala ai visitatori la visione di un panorama davvero mozzafiato sui territori circostanti.

Il simbolo più imponente e caratteristico del Castello è la torre eptagonale. Si staglia fino a raggiungere un’altezza di 20 metri e che è oggi divenuta una torre civica; essa ospita una campana di grandi dimensioni, che raggiunge i cinque quintali di peso e che è stata qui posizionata nel 1850 a seguito della donazione avvenuta da parte del rettore dell’università di Perugia, Pietro Tocchi. Verso la fine del Novecento sono stati realizzati dei lavori di ristrutturazione.

La costruzione del castello, che presenta delle dimensioni contenute, sembra risalire al 1330 secondo quanto narra una leggenda. Ma secondo altre fonti potrebbe essere antecedente e risalire alla prima metà del IX secolo.

Nel Medioevo, il castello di Cibottola venne ampiamente frequentato da personalità importanti in ambito militare, come Braccio Fortebracci da Montone. Ma anche da rappresentanti della vita monastica e religiosa, come San Francesco d’AssisiSant’Antonio da Padova.

All’interno del castello è presente la Chiesa di San Fortunato e un tempo vi era anche un antico ospedale.

Il complesso è oggi in stato di abbandono e risulta quasi interamente di proprietà privata. Sono però ancora ben visibili il battente del ponte levatoio, la porta di ingresso e buona parte della cinta muraria con un torrione angolare ed è presente anche un cunicolo sotterraneo lungo 500 metri.

I resti dell’antico Convento Francescano di San Bartolomeo sorgono, nei pressi del Castello di Cibottola, tra i verdi e rigogliosi boschi piegaresi, sopra le dolci colline e immerso tra i gradevoli profumi della natura.

La storia ci narra che il convento venne edificato tra il 1216 e il 1226, su un terreno che venne donato precisamente a San Francesco dall’Abbazia dei Sette Fratelli sita in Pietrafitta e dai suoi monaci benedettini.

L’edificio, realizzato per conto della città di Perugia, mostra lo stile tipico del movimento religioso francescano; esso si presenta semplice e umile, ma allo stesso tempo è visibilmente ricco di fascino. Dalle sue pareti traspare la genuinità e la devozione religiosa francescana che un tempo è stata l’anima del convento. Osservandolo dall’esterno è possibile immaginare le ore che i frati trascorrevano in preghiera e il clima di spiritualità e benevolenza che essi vivevano.

Alcune antiche testimonianze documentano come all’interno del Convento siano state ospitate personalità importanti e di grande fede, come San Francesco, Beato Leopoldo, Sant’Antonio da Padova, Frate Masseo da Marignano e altri.

Nel corso dei secoli il Convento venne ampliato e fu di proprietà dei Conventuali, degli Osservanti, dei Riformati nel e per un lungo periodo fu anche sede di un noviziato.

Il Convento Francescano di San Bartolomeo venne chiuso definitivamente nel 1892 e purtroppo attualmente non è possibile visitare la struttura per ragioni di sicurezza; essa si trova infatti in stato di abbandono ed alcune sue parti risultano crollate. Al suo interno, conserva ancora in stato di deterioramento, alcuni resti di affreschi raffiguranti personalità religiose.

Il Museo del Vetro è una tappa imperdibile del borgo di Piegaro. Qui infatti esiste una lunga e pregiata tradizione vetraia che va dal medioevo sino ai giorni nostri.

La sua inaugurazione è avvenuta nel 2009, ma l’edificio su cui sorge il museo è la sede dell’antica vetreria. Rimasta operativa fino al 1968.

Anticamente erano presenti due diverse parti della fabbrica vetraia. Nel XIX secolo queste vennero unificate per agevolare il processo produttivo e attualmente la struttura si compone di tre piani.

Nel piano principale è presente la Sala delle Volte, tra le più antiche zone della struttura. Osservando le volte a crociera è possibile notare ancora oggi il loro annerimento, causato dai fumi prodotti durante il processo produttivo del vetro. Interessanti sono anche la Sala del Forno, in cui si lavorava il vetro, e il sistema di riscaldamento del forno, costituito da una serie di cunicoli posti sotto il pavimento, all’interno dei quali passava l’aria calda. Nel seminterrato è invece di impatto suggestivo la solidificazione dell’ultima colata di vetro avvenuta nella vetreria al momento della sua chiusura.

All’interno del museo è anche possibile ammirare alcuni dei tantissimi oggetti realizzati negli ultimi secoli dai vetrai di Piegaro. Come bicchieri, bottiglie, fiaschi e altri bellissimi manufatti che questi sapienti e precisi artigiani del vetro, hanno realizzato nel tempo con passione e creatività grazie alla tecnica della soffiatura.

Il museo ospita anche eventi culturali legati alla lavorazione del vetro, corsi, laboratori e dimostrazioni sulle varie tecniche che hanno reso i vetrai di Piegaro dei veri maestri di quest’arte.

Piegaro, nella la frazione di Pietrafitta, ospita uno dei più importanti patrimoni paleontologici di tutta Europa all’interno del Museo Paleontologico “Luigi Boldrini”.

Il museo è stato intitolato a Luigi Boldrini, colui che rinvenne personalmente i reperti nei depositi di lignite. Si impegnò nel custodirli presso strutture di sua proprietà prima della costruzione museo, li catalogò e diede loro “nuova vita”. Infatti li mise a disposizione della comunità scientifica e della popolazione di tutto il mondo. Egli trovò migliaia fossili appartenenti a tantissime specie animali, come pesci, anfibi, uccelli, orsi, rinoceronti ed elefanti, scimmie, tartarughe e diverse specie di cervi, tra cui una sconosciuta e altri; non mancarono i ritrovamenti di semi, foglie e conchiglie.

Questi sono conservati all’interno del museo, che è articolato in tre sezioni principali: la prima sviluppa le spiegazioni dei processi di fossilizzazione e della formazione del principale carbone fossile di Pietrafitta, la lignite; nella seconda sezione, anche grazie all’ausilio di pannelli tematici, sono descritti i resti di vertebrati non mammiferi e mammiferi, che sono sapientemente esposti. Infine, una preziosissima collezione di Mammut, i Mammuthus Meridionalis, vissuti nell’epoca geologica del Pleistocene Inferiore, conclude l’interessante visita al museo. Quest’ultima esposizione è composta da 8 scheletri pressoché completi, che sono stati lasciati nell’esatta posizione in cui erano adagiati al momento del ritrovamento, grazie a delle particolari e innovative tecniche.

Esperti di tutto il mondo hanno dichiarato l’inestimabile valore dei reperti custoditi a Piegaro.

Purtroppo, il Museo Paleontologico di Piegaro risulta attualmente chiuso al pubblico, ma sono in corso le pratiche per la sua riapertura.

Nel cuore di Piegaro, percorrendo la via che nel periodo medievale andava dalla Porta Perugina fino alla parte più bassa del colle, è possibile giungere fino alla Fonte medievale. Una importante testimonianza la cui costruzione è risalente al periodo tra il XII e il XIII secolo. Le antiche fonti di Piegaro sono situate accanto alla Chiesa della Madonna della Crocetta, precisamente al di sotto della piccola scalinata.

Avevano un tempo la duplice funzione di utilizzo per gli abitanti e per il bestiame; le donne infatti all’epoca si recavano alle fonti per il lavaggio dei panni. Ma le acque erano anche utilizzate per abbeverare gli animali, che percorrevano lunghe distanze per rientrare nelle stalle situate all’interno del castello e dopo il pascolo a valle durante la giornata.

L’acqua è tuttora potabile e le vasche della fonte, che hanno recentemente subito dei lavori di ristrutturazione, si conservano ancora in ottime condizioni.

Un elegante edificio settecentesco sorge nel cuore del centro storico di Piegaro: si tratta del Palazzo Misciattelli-Pallavicini, che fu tra le più importanti strutture del borgo.

La struttura era una delle proprietà della famiglia Pallavicini, di stirpe nobiliare romana, e precisamente una dimora di campagna. Per un certo periodo i Pallavicini ebbero un ruolo importante per Piegaro, avendo acquistato le importanti vetrerie piegaresi.

Il Palazzo divenne temporaneamente la sede del municipio in seguito alla Seconda guerra mondiale e successivamente divenne una prestigiosa residenza d’epoca. Attualmente è possibile visitare le sue sale affrescate e la cappella privata previa prenotazione.

Se avete voglia di passeggiare in una location suggestiva e immersa nella vegetazione, non potete perdervi una sosta presso il Parco Rocolo; situato accanto alla Piazza Verneuil en Halatte, esso offre ai visitatori la vista di meravigliose piante secolari e un ambiente di gradevole serenità. In passato, il giardino pubblico era conosciuto anche come Parco Misciattelli, per la sua vicinanza al Palazzo Misciattelli- Pallavicini e veniva utilizzato dai signori come riserva di caccia.

Al momento viene utilizzato, oltre che come pubblica area verde, anche come scenario per piccoli eventi all’aperto.

Passeggiando per il centro storico del borgo di Piegaro e percorrendo la via che dalla piazza del Comune giunge fino alla piccola e graziosa Chiesa della Madonna della Crocetta, ci si imbatte in un suggestivo e significativo pozzo medievale. Esso è situato all’interno del Castello di Piegaro e la sua costruzione risale al XIII secolo. Quest’opera idraulica ha avuto per secoli un’importanza notevole poiché era l’unica fonte idrica del borgo e solo grazie ad essa era possibile fornire il necessario approvvigionamento idrico alla popolazione.

Il pozzo medievale, che presenta delle dimensioni considerevoli, venne realizzato interamente scavando a mano.

Scopri cosa fare nel borgo di Piegaro.

Visitare Piegaro vi regalerà sicuramente dei momenti unici da ricordare. Ma se volete conoscere meglio una delle attività che hanno caratterizzato il borgo sin dal medioevo, ovvero la sua rinomata arte vetraia, sarà emozionante scoprire il Museo del Vetro. Sorge sull’antica vetreria di Piegaro. Al suo interno sono conservate ancora la solidificazione dell’ultima colata di vetro avvenuta prima della chiusura della fabbrica nel 1968. Qui vive ancora il ricordo delle tecniche di lavorazione del vetro nelle sue sale, come la Sala delle Volte e la Sala del Forno. Il museo vanta oggi esposizioni di ricercati manufatti creati dai maestri vetrai che hanno fatto la storia del borgo. Poterle ammirarle sarà un’esperienza molto affascinante!

Se siete degli appassionati di storia e fossili, non potete perdere la visita al Museo Paleontologico “Luigi Boldrini”, nella frazione di Pietrafitta. Secondo esperti di tutto il mondo, qui è custodito un tesoro dal valore inestimabile per la paleontologia. Poiché è possibile trovarvi reperti nella lignite, fossili appartenenti a tantissime specie animali vertebrate mammifere e non mammifere. Ma soprattutto sarà suggestivo ammirare i resti di scheletri di Mammut. Le esposizioni sono supportate dalla presenza di pannelli tematici esplicativi.

A Piegaro potrete anche rilassarvi in mezzo alla vegetazione. Facendo una passeggiata presso il Parco Rocolo, un tempo noto come Parco Misciattelli data la vicinanza al Palazzo Misciattelli- Pallavicini. Il parco, che veniva utilizzato dai signori piegaresi come riserva di caccia, sorge accanto alla Piazza Verneuil en Harlatte. Su cui è situato il Monumento dedicato agli operai e alle impagliatrici. Il parco è oggi ricco di piante secolari e, come il recente Anfifeatro, ospita eventi all’aperto.

Se amate immergervi nella natura potrete anche avventurarvi per i sentieri panoramici di Piegaro e divertirvi con degli emozionanti percorsi di trekking. Potrete cogliere da vicino le bellezze della Valnestore, i boschi di Cibottola, il Monte Montarale e percorrere i fascinosi Sentieri del Perugino. Sarete protagonisti di tour in bicicletta, in mountain bike e di escursioni a cavallo. Oppure potrete praticare la pesca sportiva nel Lago di Pietrafitta.

Aggiunto ai preferiti con successo.

Per creare il tuo itinerario avremmo bisogno di qualche informazione in più: indica dunque le date che preferisci, quanti siete e dai un valore ai tuoi interessi, così potremo iniziare a comporre la tua timeline insieme.