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Rocca Paolina

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La visita alla Rocca Paolina, o meglio di quel che ne rimane, dà subito a chiunque la percezione dell’imponenza dell’edificio e dell’importanza che lo stesso poteva avere ai tempi del suo reale utilizzo.

In effetti anche oggi si può ben notare la maestosità dell’edificio, semplicemente attraversandolo dall’interno grazie ad un sistema di scalinate, anche automatiche, costruite negli anni 80.

La Rocca Paolina viene costruita, in grande fretta, fra il 1540 e il 1543. Il motivo per cui il papa Paolo III decide di farla erigere non è quello classico, cioè proteggere la città da incursioni esterne, bensì è la dimostrazione di forza e potere di un Papa che voleva imporsi sulle signorie, nella fattispecie quella dei Baglioni, che negli ultimi anni avevano gestito la città con troppa autonomia. Con la costruzione della Rocca Paolina si stava dando un segnale forte, quello cioè che il potere papale sarebbe stato difeso, anche dai cittadini stessi se necessario.  Da poco infatti si era scatenata una rivolta popolare contro l’aumento delle tasse (famosa quella sul sale) imposto dallo stato pontificio, che, dunque, stava avendo non pochi problemi a gestire il potere in città.

Il progetto della Rocca viene affidato ad Antonio da Sangallo, che disegna i primi schizzi (conservati agli Uffizi di Firenze) nei quali la fortezza veniva perfettamente inserita nel contesto cittadino, senza stravolgerne gli equilibri architettonici. Progetto purtroppo non rispettato da Paolo III che, deciso ad imporsi sui Baglioni, volle far sorgere la struttura anche sopra i possedimenti di quest’ultimi, decidendo inoltre di scavare un fossato protettivo intorno a tutto il perimetro, soluzione che risultò di grande stress architettonico per la città dell’epoca.

La fortezza viene eretta prendendo possesso di un punto strategico sulla città, dal quale la si poteva controllare interamente. La forma data alla costruzione risulta alquanto asimmetrica, per necessità sia difensive che strutturali, risultando simile alla sagoma di uno scorpione. Partendo dai due bastioni posti agli angoli della struttura, che insistono su quella che oggi è Piazza Italia, la Rocca si sviluppava verso valle allungandosi a formare un lungo corridoio fino alla cosiddetta “tenaglia”. Questo prolungamento avrebbe facilitato, nei momenti di assedio, gli approvvigionamenti alla struttura e l’eventuale fuga degli abitanti verso la campagna.

Come accennato in precedenza, una volta terminata la costruzione, vengono scavati tutt’intorno dei fossati, per rendere ancora più imponente e minacciosa la struttura. Questi, insieme ad altre modifiche volute da papa Paolo III rispetto al progetto originale, hanno avuto un impatto devastante sul tessuto urbano circostante. Diversi edifici e addirittura interi villaggi vennero rasi al suolo per permettere il compimento di quest’opera (come ad es. il borgo di Santa Giuliana). In totale si conta che vennero abbattute ventisei torri, undici chiese, due monasteri, parte dell’antica muraglia etrusca, e circa trecento case (gran parte delle quali, come anticipato, appartenenti alla famiglia Baglioni).

La Rocca Paolina non ha incontrato negli eventi susseguitisi mai una reale motivazione per la sua costruzione, però in diverse fonti viene riportato come venne inserita in vari aspetti della vita civile. Negli anni a seguire è tutto un alternarsi di rincorse a screditare e riaccreditare la fortezza.  Si tenta anche di ridestinarne l’uso e di trovarne una vita alternativa, ma di fatto ci si avvia sempre di più a quella che sarà una modifica strutturale: la demolizione di parte della stessa e il riempimento dei fossati. La demolizione avviene in tre fasi: nel 1798 ad opera dei francesi, nel 1848 e nel decennio del 1860 con l’Unità d’Italia. Le motivazioni sono le più disparate. In genere veniva vista come una struttura vetusta, in termini difensivi o solamente di possibilità di accesso alla città. Successivamente gli organi di governo hanno tentato di accrescere la propria reputazione con interventi di rinnovo edilizio e creazione di posti di lavoro. Ad oggi rimangono solo lo sperone sud-ovest, i sotterranei e quattro cannoni della Sala della Cannoniera.

Attualmente gli spazi della Rocca Paolina vengono di sovente destinati a mostre e spettacoli vari. Nel cuore della struttura sono state inoltre istallate alcune sculture contemporanee.

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