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Ipogeo dei Volumni e la Necropoli di Palazzone

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L’ipogeo dei Volumni è sicuramente una delle tombe etrusche più conosciute e significative di cui ad oggi si abbia notizia. L’Ipogeo dei Volumni è riconducibile al periodo che va dal III al II secolo a.C.. Si trova nella frazione perugina di Ponte San Giovanni, appena fuori le porte della città, e fa parte della più vasta area archeologica di Palazzone che nella sua interezza comprende circa duecento tombe, tutte etrusche ma non della stessa importanza.

La tomba è stata scoperta nel 1840, mentre venivano effettuati gli scavi per una nuova strada. Subito si capì l’importanza della scoperta, tanto da attirare curiosi dai territori circostanti, ma anche, successivamente, dall’estero.

La tomba era proprietà della famiglia Velimna, in latino Volumni, e sembra fosse stata utilizzata fino al I secolo a.C.. La si può raggiungere scendendo una scala, detta dromos che termina con una porta di pietra, recante iscrizioni circa la costruzione della struttura. Superando la porta si accede direttamente alla tomba, composta da dieci stanze. Si inizia con il tablinium, al cui centro sono disposte sette urne, sei etrusche e una romana. Al centro è deposta la più importante, cioè quella del capostipite della famiglia Arnth Velimna Aules (Arunte Volumnio), manufatto imponente fatto in travertino, sulla cui sommità è scolpita una figura raffigurante egli stesso semidisteso. Ai lati vengono raffigurati due demoni alati (lase) a guardia della porta di accesso all’Ade. Alla destra sono presenti altre quattro urne, appartenenti al nonno, al padre ed ai fratelli, raffiguranti sempre il defunto scolpito e la testa di medusa.

Alla sinistra di Arnth è stata deposta la figlia Veilia, raffigurata seduta, adornata di vari gioielli. Vicino è situata l’urna di Publio Volumnio, con raffigurato un giardino paradisiaco. Quest’ultima l’unica di epoca romana.

La tomba è formata da dieci ambienti in tutto, segno evidente delle intenzioni all’epoca della costruzione, cioè ospitare parecchie generazioni avvenire. Il susseguirsi di situazioni storiche e politiche però non lo permisero.

Il tetto della tomba sembra riprodurre le geometrie di un’abitazione aristocratica, mentre sono presenti decorazioni funebri e di vestiari guerrieri.

Appena prima dell’ingresso principale della tomba sono state adagiate una serie di urne ritrovate nella stessa necropoli, in altre tombe appartenenti ad altre famiglie. Quasi tutte sono state costruite in travertino a Perugia. Sembra fossero tutte dipinte con scene di vario tipo: alcune rappresentavano il grifo, simbolo di Perugia, altre scene della mitologia greca.

Il resto della necropoli ospita diverse altre tombe più piccole, ma comunque meritevoli di visita, anche se ormai prive di urne, poiché tutte raccolte nell’entrata principale di quella dei Volumni.

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