La piccola Chiesa dedicata a San Francesco della Pace appartiene all’Università dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri, a cui si deve la sua realizzazione intorno al XVII secolo.
L’edificio di culto si trova nel luogo in cui, secondo la tradizione, visse per circa due anni la lupa ammansita da San Francesco. Da un piccolo ingresso laterale è possibile accedere dalla chiesa direttamente alla grotta in cui si pensa vivesse l’animale.
La chiesetta si presenta come un piccolo edificio ad un’unica navata, accessibile tramite un pregevole portale d’ingresso decorato con un ovale in cui è rappresentata la lupa. Sull’altare si trova la pietra sulla quale si racconta che S. Francesco avesse tenuto un sermone sulla pace nei pressi della Chiesa della Vittorina, subito dopo aver ammansito la lupa. A questa pietra, trasferita nel 1584 dalla Chiesa della Vittorina a quella di San Francesco, si deve il titolo “della Pace”. All’interno della cripta si trova anche un’altra pietra, sulla quale è scolpita una croce, che viene venerata come la pietra posta a copertura della tomba del lupo. Rinvenuta nel 1873, a poca distanza della chiesa, custodiva le spoglie di un animale che è stato appunto identificato come un lupo dal veterinario Giovanni Spinaci. Nello stesso ambiente è conservata anche una rappresentazione in cemento, di S. Francesco e la lupa realizzata dall’artista eugubino Antonio Maria Rossi.
La Chiesa è inoltre fortemente legata alla festività cittadina dei ceri. All’interno delle sue mura sono conservate le statuette dei Santi Ubaldo, Giorgio e Antonio che vengono posti sui Ceri in occasione della corsa del 15 Maggio, altre statue di santi ed i Ceri Mezzani e Piccoli sono custoditi nella sacrestia.
Infine va menzionata la bellissima tela che decora la chiesa sulla parete di fondo, realizzata dall’artista Giovanni Michelini nel XVII secolo, che rappresenta la Vergine con il Bambino in compagnia dei santi Tommaso Apostolo (patrono dei muratori), S. Ubaldo (patrono della città e dell’arte muraria) e S. Francesco con il lupo.