I fiumi Tevere e Chiascio sono intrecciati alla storia torgianese sin dai primordi, tanto che una delle ipotesi sull’origine etimologica di Torgiano sostiene che il nome derivi da “turris amnium”, ossia “torre dei fiumi”. Il Parco dei fiumi, o “dei Mulini”, collega le frazioni del territorio di Torgiano al preesistente Parco fluviale del Tevere e porta questo nome poiché numerosi sono i mulini ancora visibili lungo il corso del Chiascio. L’esistenza di quattro tra questi, è attestata sin dal 1330: tre appartenevano al monastero di San Pietro di Perugia, uno a Nallo di Cinolo di Giovanni, nobile di Rosciano.
Iniziando la passeggiata da Ponte Rosciano, incontrerete un ex mulino trasformato in abitazione privata di proprietà Orcidi e due di proprietà Silvestri, uno per l’olio, e uno per il grano, posizionato sull’acqua.
Forse il più affascinante è il Mulino della Palazzetta, tra Ponte Rosciano e Pontenuovo, che si trova in una torre trecentesca a tre piani, sull’acqua; questo stabilimento era di fondamentale importanza per la sussistenza delle popolazioni del luogo, poiché vi si potevano molire grandi quantità di cereali. Proprio per questo, subì numerosi assalti, anche dalle truppe pontificie nel XVI secolo.
Anch’esso, dal 1976, è di proprietà dei Silvestri, un’antica famiglia di mugnai di Bevagna, e ancora oggi produce farina e crusca grazie alla sola forza motrice dell’acqua e alle macine di pietra.
Oltre ai mulini, godetevi il suggestivo paesaggio offerto dal Parco dei Fiumi di Torgiano, con la folta vegetazione di pioppi, querce, salici e acacie, e con la fauna locale, tra cui le anatre selvatiche in migrazione d’inverno e a primavera.