Fonte Bregno è la più alta in quota tra le sorgenti del Subasio (1028 m) ed è divisa tra i Comuni di Assisi e Spello, che se la contesero sin dal Medioevo. È raggiungibile attraverso un sentiero escursionistico che parte dalla chiesa della Madonna della Spella, percorribile anche da persone con disabilità motorie. La fonte è inoltre dotata di un piccolo rifugio con camino e di una piccola area attrezzata per pic-nic e bivacchi.
Il nome trae origine dalla sua funzione di abbeveratoio per animali (“bregno” o “truogolo”) e ha origine longobarda; nei documenti del XVIII e XIX secolo viene chiamata “Bregnole” o “Bregnola”. Proprio perché punto strategico per l’abbeveraggio degli armenti che pascolavano sulla cima del monte, Fontebregno fu aspramente contesa tra Spello e Assisi, fino alla risoluzione del 1772, su sentenza di Monsignor Tiberio Soderini, che definiva i confini delle aree comunali a vantaggio della città serafica e che fu imposta come atto di concordia di papa Clemente XIV, su istanza del comune di Assisi.
La fonte aveva tre bocchette ed era costituita da un alto parapetto e brevi ali laterali; vi era inoltre una lapide murata sul prospetto, che commemorava la sentenza del cardinale Soderini, la quale ordinava che i comuni di Spello e Assisi avrebbero dovuto provvedere congiuntamente agli eventuali restauri futuri della fonte. Questo perché le due gallerie filtranti che convergono nell’opera di presa sono realizzate, una nel comune di Assisi e una nel comune di Spello. Oggi la fonte, restaurata nel 2012, è dotata di due bocchette e in corrispondenza di quella sinistra, è collocata una scultura di Fiorenzo Bacci, che raffigura la Ninfa guaritrice delle acque del Subasio: questa, che rappresenta dunque un omaggio all’acqua, fa parte di una serie di opere dedicate ai quattro elementi (terra, vento, acqua, fuoco) che sono distribuite all’interno del Parco del Subasio.