Non tutti i luoghi di culto sorgono in siti che esaltano la loro bellezza o che sono in grado di risvegliare nei visitatori e nei fedeli un profondo senso di pace spirituale interiore. La Chiesa della Madonna delle Grazie è sicuramente uno di questi. La vegetazione circostante, che cresce rigogliosa, è quella tipica locale; alle pendici del colle su cui si slancia la chiesa, detto colle Colpulito, dal nome dell’omonima località, si estendono incontrastati vigneti e uliveti. Giunti in cima, è possibile soffermarsi nel parco antistante la chiesa e godere di un eccezionale panorama della valle bevanate.
Gli inizi dei lavori per la costruzione del Santuario, voluto dal vescovo della città di Spoleto Pietro Orsini e dal cardinale Riario, risalgono agli inizi del 1583 ed ebbero luogo a seguito di alcuni miracoli compiuti nel 1462 e nel 1582 dalla Vergine Maria e di altri prodigiosi eventi verificatisi nella medesima zona. È quindi plausibile che la chiesa venne edificata principalmente per rendere omaggio alla Vergine, ma fu sicuramente anche un modo per richiamare i fedeli e per riaffermare l’importanza della Chiesa Cattolica. Lo scenario storico e religioso dell’epoca è infatti quello della riforma protestante portata avanti da Martin Lutero, una vera dottrina rivoluzionaria che creò una profonda frattura nel credo di numerosi fedeli cattolici.
La Chiesa della Madonna delle Grazie sorge su quello che era il corso della via Flaminia, l’antica strada consolare che da Roma giungeva fino al mare Adriatico.
La struttura, realizzata dall’architetto Valentino Martelli, si sviluppa su una pianta a croce latina e presenta un tiburio di tipo ottagonale. Questo avrebbe dovuto racchiudere una cupola, come testimoniato dall’antico progetto, ma venne poi rimpiazzato da una lanterna. Inoltre, la costruzione del campanile non è mai stata portata a compimento. Sulla facciata esterna, realizzata in mattoni, è possibile notare le lesene binarie e i capitelli di ordine dorico.
All’interno sono conservate l’affresco della Madonna delle Grazie, risalente al periodo del primo miracolo, e alcune opere di Ascensidonio Spacca, meglio conosciuto come il Fantino.
A seguito del sisma avvenuto nel 1997 in questa zona, la chiesa ha riportato alcuni danni che sono però stati riparati, rendendo nuovamente possibile la contemplazione del santuario ai fedeli devoti e ai visitatori più appassionati.