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Corciano

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Trekking con guida privata: i segreti del Monte Bitorno

Trekking con guida privata: dolci colli fra Perugia e il Lago Trasimeno

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Tour in bici valle del Tevere: tra borghi e castelli dell’Alta Valle, 4 km di ascesa con pendenze attorno al 6-7%, dall’Umbria alla Toscana.

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Tour in bici sulle colline del perugino: dalle sponde del Trasimeno, partendo da uno dei borghi più belli, fino ad arrivare alle terre del capoluogo umbro

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Percorso in bici sul lago Trasimeno, tra olio e vino

Un percorso in bici sulle rive del lago Trasimeno, fra ulivi e magici panorami.

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Il tour in bici del vino prevede un percorso tra vigne e colline fino alla scoperta di antichi mestieri e di arti ricercate, tra Torgiano e Deruta.

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In bici dal lago Trasimeno a Perugia

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Scopri Corciano, una delle perle dell’Umbria

Scopri uno dei borghi più belli d’Italia, fatti meravigliare da Corciano. 

A tredici chilometri da Perugia, sulla cima di un colle che fa da cerniera tra l’area del Trasimeno e la valle del Tevere, sorge quello che è stato definito uno dei borghi più belli d’Italia. L’origine del nome, così come la data precisa della sua fondazione sono ancora oggetto di discussione tra gli studiosi. La causa è la mancanza di documentazione storica precisa. Ma nessun dubbio si può muovere riguardo alla bellezza e alla peculiarità, singolare nel suo genere, di una cittadina medievale addormentatasi nel tempo.

Maria Sticco, scrittrice corcianese del Novecento, riconosceva due fondamentali pregi al suo borgo natale: la pura bellezza e la introvabile pace. E davvero, chiunque abbia avuto o avrà la fortuna di perdersi tra i lastricati vicoli antichi che si snodano tra le facciate di graziose case in blocchi di pietra calcarea e travertino, in un tripudio di balconi fioriti e scorci incantevoli, non potrà fare a meno di godere della purezza di un luogo che si è conservato intatto e identico a sé stesso nei secoli. Quasi a racchiudere all’interno delle sue mura, come per effetto di un incantesimo, l’atmosfera immutata di un passato senza tempo.

Secondo la leggenda, il nome Corciano deriverebbe da Ciano Razzeano, figlio di Giano fondatore di Perugia. Secondo il Codice Vaticano 4834 la cittadina venne fondata da Coragino, compagno di viaggio di Ulisse. La tradizione popolare vuole che Corciano non significhi altro che “cuore di Giano“. Ma l’ipotesi più verosimile ed accreditata è che il toponimo derivi dal nome latino Curtius o Corisius, Coricius, forse un proprietario terriero della zona. Neanche la data della fondazione è certa. Si ritiene che l’insediamento dovesse esistere già in epoca etrusco-romana per il ritrovamento di una necropoli del tempo. Qualunque sia la verità, questa piccola cittadina domina da secoli la valle sottostante. Abbracciando con lo sguardo paesaggi mozzafiato dai toni bucolici che si spingono fino al Lago Trasimeno e ai Monti Malbe ed Amiata.

Seguendo il percorso del “sentiero dei mandorli”, soprattutto in primavera quando gli alberi sono in fiore, potrete godere dello spettacolo di una natura nel pieno della sua espressione. Trekking, escursionismo, equitazione e cicloturismo, oltre alla visita del bellissimo centro storico e dei Musei cittadini, contribuiranno a rendere la vostra vacanza eccezionale ed indimenticabile. Dagli edifici civili alle chiese, tutti impreziositi da capolavori degni di nota, ogni angolo vi farà respirare la magia e la tranquillità del passato. Lontano dalle voci e dalla rapidità del moderno.

E se tutto questo non fosse ancora sufficiente, certo non bisognerà tralasciare l’opera d’arte più importante: la cucina locale. Rustica e genuina come poche ormai. Non perdete allora l’opportunità di assaporare alcuni dei piatti tipici locali. Su tutti il palombaccio (parente del piccione) e la minestra al battuto. Quest’ultima una semplice ma gustosa minestra di verdura impreziosita con l’osso di prosciutto, il “battuto” di lardo, la maggiorana e l’aglio.

Dopotutto Corciano, insieme ad altre località vicine quali Perugia, Umbertide, Panicale e Città di Castello, per citarne solo alcune, fa parte di una delle cinque menzioni geografiche della denominazione DOP Umbria. Quella dei Colli del Trasimeno. La regione umbra è stata la prima a ricevere sul territorio nazionale, il titolo di DOP (Denominazione di Origine Protetta) per l’olio extra vergine di oliva. Il consorzio di gestione si impegna a garantire e proteggere la genuinità del prodotto di eccellenza da offrire ai consumatori. Il periodo migliore per gustare l’olio umbro è durante i mesi di ottobre e novembre. Troverete numerose manifestazioni regionali dedicate alla vendita ed alla degustazione. Non rinunciate ad assaporare l’olio della zona, realizzato da varietà di olive diverse, sapientemente combinate tra loro: dal Moraiolo e Dolce Agogia al Frantoio e Leccino.

E se invece preferite la primavera, scegliete di visitare Corciano nel mese di aprile. Quando, in occasione della “Primavera dell’artigianato”, per circa dieci giorni le strade del centro storico si colorano e popolano di bancarelle artigianali, laboratori e mostre mercato. Nelle quali avrete modo di ammirare o portare a casa i capolavori della produzione artistica locale, dal vetro alla ceramica, fino al ferro battuto, al legno ed al ricamo.

È assicurato che a Corciano nessuno dei vostri cinque sensi resterà deluso!

Scopri con noi cosa vedere a Corciano. 

Passeggiare tra i vicoli ripidi e stretti di un borgo medievale perfettamente conservato sarà un’esperienza unica. Vi lascerà senza fiato ad ogni cambio di direzione. Sullo sfondo di una triplice cinta muraria (XIII- XIV secolo), ancora perfettamente conservata e percorribile per più di un chilometro sull’intero perimetro, il vostro sguardo sarà capace di catturare scorci da presepe. Sia fuori le mura, con gli spettacolari scenari del Monte Malbe, sia all’interno con le piccole abitazioni e gli edifici medievali realizzati in blocchi finemente lavorati di roccia calcarea e travertino. Il silenzio avvolgente di un borgo che sembra addormentato da secoli e che ha mantenuto nel tempo la lentezza della vita rurale e la purezza delle sue forme, sarà l’atmosfera ideale per andare alla scoperta degli angoli più nascosti o degli edifici più noti.

Potrete scegliere di accedere al centro storico dalle due monumentali porte cittadine. A nord da quella di San Francesco, a poca distanza dall’omonima Chiesa e dall’ex convento che, secondo la tradizione, sarebbero stati eretti nel 1223 in seguito alla visita del borgo da parte del santo. A sud da quella di Santa Maria, il cui maestoso Torrione è simbolo ed emblema di Corciano. Quando vi troverete col naso sospeso ad ammirarne l’imponenza, non dimenticate di osservare la particolarissima gabbia sospesa, riservata ai condannati a morte della città. Superata la soglia, il borgo campeggerà davanti ai vostri occhi in tutta la sua fierezza.

Percorrendo dunque la via principale, Corso Cardinale Rotelli, vi troverete di fronte al Palazzo Municipale. Il bell’edificio progettato nel 1500 dall’Alessi e dal Vignola per essere dimora signorile dei Duchi della Corgna. La Sala del Consiglio conserva le bellissime decorazioni del soffitto ligneo, opera della scuola dello Zuccari. Proseguendo sulla stessa strada vi imbatterete in altri due importanti edifici del potere comunale. Sono entrambi datati al XV secolo: il Palazzo dei Priori e della Mercanzia, che era sede del mercato paesano e delle assemblee pubbliche ed il Palazzo del Capitano del Popolo realizzato con pietra e mattoni in stile rinascimentale.

A questo punto sarete arrivati al centro di Piazza Coragino. È la principale piazza cittadina, deve il suo nome al mitico fondatore del borgo e ospita un bellissimo pozzo a pianta circolare sul quale è rappresentato lo stemma di Corciano. Sul punto più alto dell’impianto urbanistico, svetta orgogliosa la Torre Comunale. Dal XIII secolo rappresenta il centro cittadino e lo snodo principale di tutte le vie di comunicazione che da essa si dipartono.

Abbandonati gli edifici civili sarà la volta di quelli religiosi e la prima tappa suggerita sarà sicuramente la Chiesa di S. Maria Assunta. Si trova a pochi metri da Piazza Coragino e ospita opere di straordinaria bellezza. Su tutte la Pala dell’Assunzione realizzata dal Perugino nel 1513. Ma anche il Gonfalone della Peste opera di Benedetto Bonfigli del 1472 e la statua della Madonna del Rosario. La chiesa venne eretta in forme gotiche nel XIII secolo e poi trasformata in stile neoclassico alla fine dell’Ottocento.

Degne di menzione sono anche la Chiesa di S. Cristoforo, eretta nel 1537 e sede del Museo della Pievania, la chiesa di S. Maria del Serraglio (XVI secolo) dove è custodito un preziosissimo affresco trecentesco di Madonna con Bambino e la Chiesa e Convento di S. Agostino (XIV secolo), immediatamente fuori le mura cittadine.

A poca distanza dalla principale piazza di Corciano, piazza Coragino, si incontra la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta. La struttura risale al XIII secolo ed era originariamente in stile gotico poi completamente trasformata, nel 1870, in forme neoclassiche su progetto dell’architetto Lardoni di Perugia. In quell’occasione venne aggiunto anche il campanile riqualificando l’antica torre cittadina, in pietra e a pianta quadrangolare, che secondo la tradizione era appartenuta ai ricchi feudatari corcianesi: i Della Corgna ed i Montemelini.

L’edificio si presenta esternamente con una elegante facciata in pietre rosa e bianche, mentre all’interno ha una struttura ad un’unica navata con presbiterio rialzato, abside centrale e diversi altari ognuno dei quali impreziosito da opere d’arte di grande rilievo.

Degne di nota sono sicuramente l’imponente pala che decora l’altare maggiore, realizzata dal Perugino nel 1513 e raffigurante “l’Assunzione della Vergine” ed il “Gonfalone della Peste” realizzato nel 1472 da Benedetto di Bonfigli raffigurante la Madonna misericordiosa che protegge gli abitanti della città sotto il suo mantello.

Accanto a questi due capolavori, si trovano i due altari minori laterali, dedicati al Sacro Cuore e alla Madonna del Rosario.

Lungo la strada principale del borgo (Corso Cardinale Rotelli) ed in prossimità della principale piazza cittadina del Coragino, sorgono uno accanto all’altro due elegantissimi edifici civili datati al XV secolo: il Palazzo dei Priori e il Palazzo del Capitano del Popolo.

La raffinatezza della produzione architettonica, in stile rinascimentale, in entrambi i palazzi è chiara testimonianza della rilevanza politica ed economica di cui doveva godere il borgo di Corciano durante il tardo Medioevo.

Il primo edificio, detto anche Palazzo della Mercanzia, è realizzato in blocchi di pietra finemente lavorati che conferiscono alla struttura un caratteristico colore bianco. Il corpo di fabbrica si articola su due piani: il primo costituito da quattro bellissimi archi, tre dei quali sono oggi tamponati, in cui veniva ospitato il mercato cittadino, il secondo, superiore, impreziosito da finestra ad arco a tutto sesto, ospitava il salone dove erano svolte le adunanze pubbliche.

Il secondo edificio, detto anche Palazzo del Capitano del Contado, si sviluppa su tre livelli: il primo realizzato in blocchi di pietra bianca e occupato da due bellissime arcate, gli altri due, in mattoni rossi, decorati da quattro finestre con cornici aggettanti a tutto sesto. L’edificio era la dimora del Capitano del Contado, un magistrato che veniva inviato dalla città di Perugia su tutti i territori di sua competenza e che godeva di potere esecutivo e giudiziario sugli abitanti dei borghi a lui affidati.

La Chiesa ed il Convento di Sant’Agostino vennero eretti nel 1334, in seguito alla Bolla pontificia indetta da Papa Giovanni XXII, a poca distanza dal colle sul quale sorgeva Corciano.

Il complesso, nato in forme gotiche, venne profondamente modificato nella struttura interna ed esterna intorno al Settecento: la copertura a capriate lignee e gli archi di sostegno vennero eliminati e sostituiti da elementi decorativi in stucco, dall’altare dedicato alla Madonna del Carmine e dalle statue dei quattro santi patroni della città (S. Macario, S. Michele Arcangelo, S. Rocco e S. Sebastiano). Fino al 1879, la chiesa ospitava persino il famosissimo gonfalone realizzato da Benedetto Bonfigli nel 1472 proprio per questo edificio, oggi conservato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria.

Nel 1811 il complesso monastico venne chiuso per volere di Napoleone poi ripristinato per un breve periodo fino alla completa soppressione nel 1860, quando con l’Unità d’Italia, la struttura divenne proprietà dello Stato italiano.

Il convento ospita al suo interno un bellissimo chiostro, decorato con affreschi dedicati alle Storie di S. Agostino, realizzati dal corcianese Costanzo Ricci, oggi molto rovinati e non più visitabili in quanto l’intero complesso fa parte del Fondo Culto del Ministero degli Interni.

Al di fuori delle mura cittadine, a poca distanza dal centro abitato di Corciano, sorge la monumentale Necropoli di Strozzacapponi. Organizzate secondo un vero e proprio piano urbanistico preordinato, circa un centinaio di tombe a camera con corridoio (dromos) a scalinate, costituiscono una delle attrattive più interessanti della zona. Su tre lati delle camere di sepoltura correvano delle banchine scavate nel travertino, sulle quali venivano poggiate urne anch’esse in travertino o olle in ceramica, contenenti le ceneri del defunto. La fattura era generalmente semplice, con le superfici lisce e ben levigate, ma non mancano casi di urne cinerarie sul cui coperchio era inciso o dipinto il nome del defunto o addirittura decorate con motivi policromi. Sebbene non sia stato possibile trovare traccia del centro abitato cui doveva riferirsi questo grande impianto necropolare, è chiaro che si trattasse di personaggi di vario rango, dai nobili fino agli schiavi, impegnati nell’attività di estrazione e lavorazione del travertino, presso le cave del territorio poco distante di Santa Sabina. Insieme alle urne sono stati ritrovati anche interessanti resti di corredi funebri, molto modesti ma identificativi dell’attività lavorativa dei proprietari.

Grazie alla musealizzazione della necropoli, numerose tombe sono oggi visitabili e fruibili da visitatori di tutto il mondo, e fanno parte di un più ampio percorso naturalistico-archeologico all’interno del quale è inserita anche la necropoli di Fosso Rigo, luogo di sepoltura di altri artigiani lavoratori della pietra.

Il Castello di Pieve del Vescovo sorge maestoso e fiero a circa un chilometro di distanza dal centro abitato di Corciano, sulla sommità del colle di Migiana di Monte Malbe.

La struttura fortificata, ancora ben conservata fin dai tempi antichi ma non più visitabile, doveva avere origini molto remote. Pare che il nucleo originario risalga al VII o XI secolo. Quando nell’area era presente una “Plebs Sancti Joahnnis” ovvero un luogo di culto dedicato a San Giovanni. Nel 1396, con il permesso concesso dal comune di Perugia, la struttura venne fortificata acquisendo l’aspetto attuale che la caratterizza: l’imponente cinta muraria quadrangolare con le quattro torri angolari.

L’anno successivo l’edificio ospitò le celebri e sfarzose nozze del Capitano di Ventura Biordo di Michelotti con la nobildonna Giovanna Orsini. Da quel momento il castello venne utilizzato come luogo di difesa. Fino al periodo Rinascimentale quando trasformò la propria funzione in sontuosa dimora dei vescovi perugini. A questo periodo si datano gli interventi decorativi manieristici e la realizzazione di giardini interni. In epoca moderna il castello venne trasformato in deposito di armi dalle truppe tedesche durante il secondo conflitto mondiale. E poi in magazzino agricolo fino al Novecento.

Dal 2005, in seguito ad importanti lavori di restauro, il complesso architettonico ospita il Museo Diocesano Diffuso di Pieve del Vescovo.

Scopri con noi cosa fare a Corciano. 

Se siete amanti dei Musei avrete la possibilità di indagare sulle fasi di sviluppo della città osservando i reperti archeologici di varie epoche. L’Antiquarium ed il Museo Paleontologico (situato all’interno del Palazzo Municipale) infatti ne conservano diversi, che vanno dalla preistoria all’età etrusco-romana. Nel Museo della Civiltà Contadina, potrete invece scoprire tutti i segreti e le curiosità della vita corcianese preindustriale: grazie ad una collezione di autentici utensili ed attrezzi della vita quotidiana, sia domestica che lavorativa, potrete rivivere quelle lontane atmosfere. Per concludere con il Museo Diocesano della Pievania che invece vi racconterà la storia della devozione religiosa corcianese.

Se credevate di aver già visto tutto, vi sbagliate. Non abbiate ancora fretta di allontanarvi dalle mura cittadine! Perché immediatamente fuori dalla Porta di San Francesco, si sviluppa il famosissimo “sentiero dei mandorli“. Si tratta di un viale alberato che corre lungo l’intero perimetro esterno della cinta muraria regalando, agli amanti del trekking, della bicicletta o delle semplici passeggiate, gli incantevoli panorami della vallata sottostante. Con scorci che vanno dal Monte Malbe fino al Monte Amiata e persino al Lago Trasimeno.

Solo a questo punto sarete sicuri di aver davvero visto tutto, almeno all’interno del borgo. Infatti a pochi chilometri di distanza dal centro abitato altre località interessanti vi aspettano. Non perdete l’occasione di visitare la necropoli etrusca di Strozzacapponi (III- I secolo a.C.), il Castello di Pieve del Vescovo (XIV secolo), la chiesetta di S. Salvatore in Sasso (XI secolo) e Solomeo, un curiosissimo villaggio- fabbrica perfettamente ricostruito nelle sue forme medievali.

Aggiunto ai preferiti con successo.

Per creare il tuo itinerario avremmo bisogno di qualche informazione in più: indica dunque le date che preferisci, quanti siete e dai un valore ai tuoi interessi, così potremo iniziare a comporre la tua timeline insieme.